Non sembra, ma di tipi di camminate ce ne sono davvero tante ed io, da non professionista quale sono, me ne sono accorto sia durante le varie fasi di allenamento che ho fatto per il tour della 24h. Ho alternato sia scarpe che calze di tipo diverso confidando in un aiuto anche dal tipo di calzatura indossata ed in effetti così è stato.
Per la precisione durante la camminata anche il suolo gioca un ruolo non indifferente: andare a camminare in un asfalto morbido piuttosto che sui ciottoli comporta necessariamente una attenzione diversa a come mettere il piede. E' un po' quando si cammina a piedi nudi e si vive da soli che, al più, si può acciaccare qualche mollica di pane e quando invece si hanno dei bimbi piccoli e si calpesta uno dei vari lego appuntiti che si infila proprio nel punto peggiore tanto da farti vacillare ecco.
Stessa cosa quando ho fatto l'allenamento sulla spiaggia anche in quelle fasi la camminata cambia notevolmente da quando si ha un bel bagniasciuga comodo e lungo a quando invece si hanno quei dossi spiacevoli dove il piede affonda e resta in salita con una fatica tremenda per camminare.
Personalmente quello che ho adottato di più è una variazione prediligendo alla spinta un atterraggio comodo del piede sul tallone in modo che il piede tendesse ad adagiarsi e riposarsi per quel poco di slancio che serviva per il passo successivo. Una delle cose importanti che ho cercato di fare ripetendomela molto spesso è la postura eretta in modo da poter bilanciare il peso in maniera equilibrata tra i due arti.
La cosa è cambiata radicalmente quando, dal paese dove era tutto perfettamente livellato ed in piano ed ormai avevo capito come evitare le buche, dove mettere i piedi e con che falcata andare, mi sono spostato nell'asfalto del podere che avevo sottostimato.
Infatti quel punto esatto dove avevo pianificato di andare aveva un lieve dislivello che, andandoci una tantum non si notava nemmeno, dovendolo fare più e più volte sotto il sole è stato tremendo.
Ho quindi provato sia a cambiare tipo di scarpe che calzature ma alla fine, oltre alla fantastica crema per le gambe che mi ha aiutato tantissimo, la cosa che mi ha anche molto aiutato è quello di variare il tipo di camminata: se in discesa la camminata era più distesa, distanziata e portata con tutto il corpo, nella salita la camminata era molto a corto raggio fatta di piccoli passi. Lo sguardo durante la camminata in discesa tendeva ad essere in linea retta per tenere dritto anche il busto mentre nella camminata in salita tendevo a guardare verso il basso per angolare anche il busto verso il basso e quindi spostare leggermente il peso in avanti come a cadere per facilitare il passo successivo.
Se nella camminata in discesa la fatica era sostenere il vento in faccia, per fortuna, in salita il vento andava a sostegno della camminata e oltre a rinfrescare un po' dal clima torrido spingeva leggermente in avanti confortando la camminata.
L'alternanza anche del ritmo è stata fondamentale, avevo suddiviso gli slot in tagli da 1h monitorando le attività ogni 30 minuti in modo da rendermi conto se ero in linea con l'obiettivo che mi ero prefissato o se invece in quell'ultima parte dell'ora avrei dovuto / potuto accelerare per mantenermi a regime con le energie per la parte finale della camminato in cui avrei voluto spingere un po' di più ma con la notte subentrano anche altre situazioni che ho ben descritto nell'altro articolo che trovi cliccando su questo link.
E tu, che tipi di camminate adotti durante le tue passeggiate ? Ti sei mai reso conto di camminare in modo diverso in base a come ti senti, al percorso ed anche al peso che stai portando ? Se ti va, fammelo sapere nei commenti, sarò ben lieto di ricevere suggerimenti e sperimentare nuove cose!
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